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I Minori Stranieri non accompagnati
Sintesi della situazione dei Minori stranieri non accompagnati a Milano*1.
In materia civile, nel Distretto di Corte d’appello di Milano (ed in particolare presso il Tribunale per i minorenni di Milano, qui di seguito TM e gli uffici del Giudice tutelare presso i Tribunali ordinari dell’area del Distretto di Milano), l’autorità di pubblica sicurezza che viene a contatto con un minore straniero non accompagnato, qui di seguito MSNA, dà immediata comunicazione della sua presenza al giudice tutelare per l’apertura della tutela e per la nomina del tutore ex artt. 343 e ss. c.c., al Procuratore della Repubblica minorile, qui di seguito PMM, che a sua volta chiede l’apertura di un procedimento ex art. 19 c. 5 D. Lgs 142/2015 al TM, per la ratifica delle misure di accoglienza predisposte, nonché alla Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche d’integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (ex Comitato minori stranieri), per quanto di competenza (censimento e il monitoraggio). Il PMM presso il TM chiede l’apertura di procedimento ex art. 330 c.c. al TM, solo nei casi in cui ravvisi una situazione di abbandono o quando vi siano elementi per ritenere che sul territorio nazionale vi siano in realtà dei parenti cui limitare la responsabilità genitoriale.
Occorre precisare che l’apertura di una tutela comporta la nomina di un tutore, che nell’area del Distretto di Milano viene in genere disposta in capo all’ente locale di residenza (o di rintraccio e primo soccorso) del minore. Rispetto all’esperienza del Tribunale ordinario di Milano, non si è ancora avviata la pratica di nominare una persona fisica quale tutore “volontario” come accade in altre realtà italiane (vedi per es. Distretto di Corte d’Appello di Venezia, Cagliari e Firenze). Va evidenziato che in genere il Giudice tutelare non convoca e ascolta il minore prima di adottare un provvedimento di nomina del tutore e, una volta nominato l’ente locale tutore del minore, il Giudice tutelare non effettua una effettiva vigilanza sull’andamento del collocamento e del progetto predisposto dalla comunità, soprattutto a seguito della riforma introdotta dall’art. 19 c. 5 del D. Lgs 142/2015.
Rispetto ai MSNA presi in carico dal Comune di Milano, il numero si aggira intorno al migliaio all’anno (950 nel 2015, con un trend in crescita), sono tutti inseriti in strutture educative residenziali e, in mancanza di posti, anche in altre strutture come dormitori. Non vengono inseriti in famiglie “omoculturali”, sia per l’età dei MSNA spesso prossimi alla maggiore età, sia per la carenza di famiglie disponibili per un compito effettivamente non semplice. In realtà il numero di MSNA che giungono sul territorio di competenza del Comune di Milano è di gran lunga più alto di quello dei minori effettivamente presi in carico, sia per quelli che si danno alla fuga dopo l’inserimento nella prima o nella seconda accoglienza, sia per quelli di cui l’ente locale non si preoccupa una volta raggiunta la copertura dei posti delle strutture comunitarie presenti sul territorio. Dei 950 MSNA collocati, circa la metà decide di rimanere nelle strutture comunitarie.
Rispetto ai provvedimenti amministrativi ex art. 25 R.D.L.vo 1404/34, rivolti ai minori cosiddetti “irregolari per condotta e per carattere”, il TM di Milano continua, con il parere favorevole del PM, ad adottarli e, in genere, su richiesta dei servizi sociali territoriali. Il problema inizia a porsi con maggior evidenza rispetto ai prosiegui amministrativi ex artt. artt. 29 R.D.L.vo 1404/34 e 23 L. 39/75 per i ragazzi che, al compimento del 18° anno di età non hanno ancora raggiunto un sufficiente grado di autonomia. Da un lato gli enti locali tendono a non proseguire con la presa in carico per motivi vari tra cui i tagli finanziari (tant’è che le segnalazioni per i prosegui pervengono al TM da altre fonti come le comunità accompagnate sempre dalla richiesta dei ragazzi stessi); dall’altro il TM adotta con maggior cautela tali provvedimenti, avendo ben presenti le attuali difficoltà di bilancio degli enti locali, tenendo conto del momento di arrivo del MSNA sul territorio italiano, del percorso effettuato in struttura residenziale e individuando un gradualità del percorso in modo che non si preveda automaticamente la permanenza del ragazzo in Comunità fino al compimento del 21° anni di età, ma si delinei piuttosto un percorso a tappe il più velocemente possibile indirizzato all’autonomia.
Rispetto al penale, il TM ha concordato con i PMM che tale ufficio inoltri la segnalazione al Giudice tutelare durante le indagini preliminari, mentre rispetto ai minori sottoposti a fermo o arresto la segnalazione viene trasmessa direttamente dal GIP all’esito dell’udienza di convalida, per garantire il tempestivo intervento del Giudice tutelare facente anche le veci dell’esercente.
Infine il PMM, in caso di esito positivo della messa alla prova, anche su sollecito del difensore, trasmette gli atti alla Questura con richiesta di emissione del permesso di soggiorno ex art. 18, comma 6, T.U. 286/98. Tale norma prevede che il permesso di soggiorno possa essere rilasciato, all’atto delle dimissioni dall’istituto di pena, allo straniero che abbia terminato l’espiazione di una pena detentiva inflitta per reati commessi durante la minore età ed abbia dato prova di concreta partecipazione ad un programma di assistenza ed integrazione sociale. Si ritiene pertanto che, a maggior ragione per i minori che già nella fase di cognizione aderiscono ai progetti predisposti dall’autorità giudiziaria minorile senza attendere la fase esecutiva, tale tipo di permesso di soggiorno debba essere rilasciato alla conclusione di un percorso di messa alla prova, ovvero si ritiene che il permesso di soggiorno rilasciato al ragazzo sottoposto alla messa alla prova (come chiarito dalla Circolare del Ministero degli Interni del 2 marzo 1994 n.8) possa essere convertito all’esito positivo della prova stessa. Tale interpretazione estensiva è condivisa anche dalla Questura di Milano.
16 settembre 2016
* Joseph Moyersoen, giudice onorario presso il TM di Milano