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"Les Géants"

Recensione del film "Les Géants" di Bouli Lanners

Un grande contrasto è subito evidente nell’opera del regista belga Philip detto “Bouli” Lanners: da un lato un’ambientazione in spazi aperti, con una natura suggestiva e seducente tra campi di mais e di frumento accarezzati da una brezza leggera, boschi di fitti alberi e rive di fiume in cui cercare un riparo, dall’altro un lavoro introspettivo sui giovani personaggi, tre vulnerabili adolescenti di 13 e 15 anni, che si trovano ad affrontare nella solitudine dettata da famiglie assenti o maltrattanti, inaspettate avventure on the road e scelte complesse che li faranno crescere molto in fretta.

Zak (Zacharie Chasseriaud) and Seth (Martin Nissen), due fratelli che vivono con la madre a Bruxelles, tornano come tutti gli anni a trascorrere le vacanze estive da soli nella casa di campagna, lasciata in eredità dal nonno materno. Qui ritrovano Dany (Paul Bartel), un ragazzo del posto che vive bighellonando in giro cercando di restare il più possibile fuori casa, insultato e picchiato dal fratello maggiore ogni volta che lo incontra.

Attratti dalla droga e dall’alcol, per comprare del fumo Zak e Seth spendono quei pochi euro che la madre gli ha lasciato per gli acquisti primari durante le vacanze (cibo, trasporto, ecc.). Così i due fratelli si ingegnano con Dany per affittare la propria casa ad uno spacciatore che cerca un luogo non sospettabile in cui preparare le dosi della marijuana essiccata. Ma la trattativa non sarà facile per i ragazzini e il risultato, che non lascerà senza “colpi” di scena nel vero senso della parola, li porterà a fuggire per scongiurare il peggio. 

Scritto dallo stesso regista in collaborazione con Elise Ancion, “Les Géants” potrebbe essere definito un film sulla sfrenata libertà e sugli enormi pericoli dell’esperienza adolescenziale di tre ragazzi, raccontata con poetica leggerezza e realismo psicologico. Il regista è già conosciuto dal pubblico italiano come attore, avendo già al suo attivo oltre quaranta lungometraggi, tra cui si segnalano gli insoliti e umoristici “Pauline et Paulette” (2001), “Louise Michel” (2008), “Mammuth” e “Kill me please” (2010). Come regista è meno noto visto che i suoi otto lungometraggi precedenti non sono stati distribuiti in Italia.  Ma l’evidente attenzione alla fotografia e alla scenografia non è casuale, infatti Bouli Lanners prima di intraprendere la carriere di attore e poi di regista era un pittore.

“Les Géants” è stato presentato nella “Quinzaine des Réalisateurs” al Festival del cinema di Cannes 2011, dove ha ottenuto un notevole successo di critica, ricevendo il Premio SACD (Società degli Autori e Compositori Drammatici), nonché il Premio “Art Cinéma” della CICAE (Confederazione Internazionale dei Cinema d'Arte et d'Essai).

I temi trattati dal lungometraggio richiamano alcune opere letterarie e cinematografiche americane del passato, come ad esempio “Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain, “The outsiders” (I ragazzi della 56° strada”) di Francis Ford Coppola, che lanciò sul grande schermo molto attori poi divenuti famosi (Tom Cruise, Matt Dillon, Emilio Estevez, Diane Lane, Rob Lowe e Patrick Swayze) e “Stand by me” (Ricordo di un’estate) di Rob Reiner.

Ed è proprio un’estate da ricordare quella vissuta dai tre giovani protagonisti, che in un racconto di formazione incontrano una carrellata di personaggi simili a caricature, dando l’impressione di far parte di un mondo immaginario fuori dallo spazio e dal tempo. Dopo avventure, incontri, scontri e fughe rocambolesche da loschi adulti inaffidabili e pericolosi, i tre adolescenti troveranno rifugio nella natura che con la sua incredibile bellezza li guiderà verso altri orizzonti.


Joseph Moyersoen